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Dicono di me

Scopri cosa dicono di me

2012 – Testo a cura della Dott.ssa Maria Luisa Monticelli, Psicologa Psicoterapeuta, Esperta in Psicologia dell’Arte e della Letteratura

“Lodare o predicare la luce non serve a nulla,

se non c’è nessuno che possa vederla.

Sarebbe invece necessario insegnare all’uomo

L’arte di vedere.”

Carl Gustav Jung

Il sogno della fanciullezza trascorsa, come in una lirica pascoliana, con l’adulto che ascolta il bambino interiore annullando gli spazi tra terra e cielo. Solo con l’animo puro ci si incammina verso l’ignoto senza paura dei propri pensieri e delle proprie emozioni, la materia e l’energia della psiche umana che si traducono in linguaggio onirico.

L’arte di Elisa Donetti è tutto questo: si parte dalla materia del colore puro e del mosaico per volare alto verso l’essenza. Solo l’occhio del fanciullo riesce a vedere il mondo a colori dove l’umana specie non può cogliere l’essenza della Vita. “L’essenziale è invisibile agli occhi” scriveva Antoine de Saint-Exupéry. Per un’opera d’arte fruibile alla vista quasi un ossimoro. Questa collezione di Elisa Donetti rappresenta un inno al percorso della vita ma anche è fatto di tanti piccoli tasselli che solo chi riesce a collocarli nella giusta sequenza ne scopre il significato più profondo.

Il mondo, nella visione simbolico-fiabesca, costituisce una realtà “altra”, una visione il cui senso intrinseco è vivido nella psicologia dell’umanità.

La psicologia stessa, in particolare la psicologia del profondo di Carl Gustav Jung, ci rimanda alle simbologie intrinseche, all’inconscio collettivo che pone fuori dal tempo ordinario l’archetipo profondo e la sincronicità. Le concatenazioni di immagini diventano la collezione di Donetti, come una fiaba dove il verbo si fa colore.

Interessante sarebbe approfondire lo studio simbolico delle forme archetipe rappresentate, ci limitiamo a osservarne alcune

E’ un cuore ritrovato ma non ancora colto nel mare delle emozioni frammentate nel mosaico, nel vortice del cielo blu puro dove si stagliano la luna archetipo femminile e le stelle archetipo del fuoco vivificante cosmico, flessuose su fili di rame che vibrando conducono l’energia in alto di “Ritrovo il mio cuore”.

E’ il volto celato che volge lo sguardo invisibile al fruitore d’opera verso l’orizzonte blu cobalto di “Ascolto il canto del mare” e di “Ho raccolto una stella” e di “Vento d’estate”.

E’ il segno d’Amore sincrono di “La stagione dell’amore”, dove l’albero della conoscenza apporta i sentimenti profondi dell’animo. E di “Ascolto il vento dei cuori” dove l’elemento aria fa vibrare nell’universo il sentimento.

Mondo fiabesco e intimamente presente nell’essere umano di ogni parte del globo rivisto nelle opere sotto il cielo delle città quali Torino, Parigi e New York, fuori dalle limitazioni concettuali spazio-temporali.

“Dondolo i pensieri” ci rimanda alla fiaba narrata, come nel testo fiabesco “Gaia” pubblicato da Donetti dove pittura e narrazione si fanno unica energia psichica e vitale.

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