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Dicono di me

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2020 – Testo a cura di Gastone Ranieri Indoni, direttore esecutivo della rivista bimestrale d’Arte, Cultura e Attualità “Fondazione Salonia Magazine”.

“Si vola con le favole di Elisa Donetti, grande artista che propone da sempre piccole dosi di eden adatti a piccoli e grandi

Un uso talmente personalizzato della colorazione composta a mosaico da offrire commistioni alternative perché diffonde una scelta cromatica ben precisa: tanto che nel tempo è diventata la sua cifra. Ad ogni colore, in base alla favola che racconta, è stata capace di affidare una caratterizzazione; il blu intenso ad esempio  è quel colore che in qualche modo le dischiude i segreti di tutte le sue ipotetiche notti; è il grande spazio magico in cui meglio si apre per esprimere e trasfondere sulle tesserine modulate e applicate su  tela le sue più intime liriche pulsioni. Così, poi, è per ogni colore primario; a ognuno il suo ruolo ben preciso.

La sua composizione ariosa dichiara tutta la sua schiettezza e la sua sfida al femminile, dato che imponendola così sontuosamente colorata, imprime ai suoi lavori cadenze sentimentali, vaporose poesie e variegate  passioni  così come il cuore suggerisce.

Elisa Donetti non può rappresentare la sua personalità in maniera più coerente, visto come la sua arte attiene alla vita, alla natura, all’amore e al caldo trasporto umano, con  pennellate intrise  di ardente indulgenza al sentimento più caldo e coccoloso.

Il suo mosaicismo d’impronta naif non tradisce mai lo stilema prediletto che la induce e la obbliga a tènere femminili evoluzioni e positive considerazioni; non trascura e non tradisce mai neanche il tema più banale che la società scandisce e propone; studia e sbircia grazie alla sua costante ricerca artistica e declina qualsiasi soggetto  con taglio così aggraziato che spiega la tesi del perchè una donna è mamma in potenza, anche se lei è maestra, sorella, amante, o anche pinocchio all’occorrenza. Tutti i suoi quadri predispongono ambientazioni da favola e, anche se disposte con tessere asimmetriche, hanno sempre il sapore familiare della sua infanzia;  parlano d’amore e di abbraccio alla vita che poi però riescono ad essere nel contempo i più romantici complementi d’arredo che l’arte contemporanea possa esprimere perché accompagnano l’osservatore con accennati afflati sempre colmi di caldo tepore.”

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